Fino al prossimo 14 aprile a Singapore, nella bellissima cornice delll’Artscience museum del Marina Bay Sands Hotel si potrà ammirare una mostra dove la materia prima è un po’ atipica: tutte le opere, infatti, sono state fatte a partire dai mattoncini in plastica Lego.
Questa mostra, recentemente inaugurata, è il frutto del lavoro di Nathan Sawaya, un avvocato americano sulla quarantina (arriva da Colville, Washington State) che ha questa passione: costruire figure (anche molto complesse) con i mattoncini di plastica Lego. Nel 2004 Nathan Sawaya ha lasciato il suo lavoro e si è dedicato completamente alla sua arte. Le opere di Nathan Sawaya sono delle figure umane, o i parte umane, ma anche animali (come un enorme dinosauro a grandezza quasi naturale) tutti raffigurati in pose plastiche, che ricordano il movimento e la sinuosità umana, lontana dalla “rigidità” che si aspetterebbe del mattoncino di Lego.
Il lavoro di Nathan Sawaya è solo uno dei tanti “tributi” non per forza volontari, che negli ultimi anni vediamo fare alla Lego, l’azienda danese (ancora a conduzione famigliare) che è ormai leader incontrastata nel settore della produzione di giocattoli che si “montano”. La Lego, che quest’anno festeggia gli Ottanta anni di attività, è infatti in continua crescita: le vendite aumentano ogni anno del 20%, cifra grandissima, ma enorme considerando il periodo di crisi che tutto il mondo sta vivendo. Inoltre, da tutte le parti del globo si moltiplicano le opere dedicate ai Lego: costruzioni a grandezza naturale, sculture, video musicali, film e omaggi di ogni genere.
Fonte: Repubblica